lacerante ricordo
di uno studio
dalla porta socchiusa
dove entrava poca luce
e
un filo di voce vittoriosa
disperdeva l'eco nella stanza
rumori di tele trafugate
odore di tabacco fumato
ricerco tra le sue cose abbandonate
intenerendomi alla vista
di una seggiola che non scricchiola più
di un pennello rotto
di un colore rinsecchito
Come sono tenui le mani dell'amante
e gli sguardi che si disperdono in oceani
pennelli, colori, quadri accesi
che la tela amante sua
non foss'io
quando nel suo piccolo quartiere
mi voleva
a posare su di un piedistallo marmoreo
avevo freddo
mentr'egli mi consolava
bisbigliando tenere parole
mi parlo nell'anima
chiedendomi
se lui è stato
è esistito....
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